La storia di ogni società è stata fin'ora la storia di lotte di classe.
Uomo libero e schiavo, patrizio e plebeo, barone e servo della gleba, membro di una corporazione e artigiano, in breve oppressore e oppresso si sono sempre reciprocamente contrapposti, hanno combattuto una battaglia ininterrotta, aperta o nascosta, una battaglia che si è ogni volta conclusa con una trasformazione rivoluzionaria dell'intera società o con il comune tramonto delle classi in conflitto. Nelle precedenti epoche storiche noi troviamo dovunque una suddivisione completa della società in diversi ceti e una multiforme strutturazione delle posizioni sociali. Nell'antica Roma abbiamo patrizi, cavalieri, plebei, schiavi; nel Medioevo, feudatari, vassalli, membri delle corporazioni, artigiani, servi della gleba, e ancora, in ciascuna di queste classi, ulteriori specifiche classificazioni. La moderna società borghese, sorta dal tramonto della società feudale, non ha superato le contrapposizioni di classe. Ha solo creato nuove classi al posto delle vecchie, ha prodotto nuove condizioni dello sfruttamento, nuove forme della lotta fra le classi. (Marx e Engels, "Manifesto del Partito Comunista")
Ed oggi?
La classe politica da un lato ed popolo dall'altro....
I costi della politica stanno diventando sempre più “provocatòri” nei confronti dei comuni cittadini, alle prese con una crisi economica senza fine. Serve forse una sollevazione popolare per porre fine ad un sopruso istituzionale senza precedenti?
Carpe diem prende spunto ovviamente dalla celebre frase di Orazio, "Dum loquimur, fugerit invida aetas" ("Mentre parliamo, il tempo invidioso sarà già passato"). Sempre più spesso siamo impegnati nel vivere la routine quotidiana, compiamo sempre le stesse ed inesorabili azioni... senza guardarci per un solo istante " dentro" ... Ma la filosofia conta ancora in un mondo così veloce, fruibile ed immediato? “Che cos’è la conoscenza?”; “Che cos’è l’amore?”.
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bombe( Marta)
RispondiEliminaPer Marta:
RispondiEliminaIo credo nella non violenza, nella pace e l'uguaglianza tra gli esseri umani. Una rivoluzione si può fare anche senza spargimenti di sangue!!!
l'uomo è vittima della paura...ed è solo la paura che riesce ,purtroppo, ad illuminarlo....è nella natura umana reagire solo in caso di pericolo imminente...e non credo che la sua natura muti...trovo utopistico il tuo pensiero e vorrei poterlo condividere ma nella storia del genere umano non ho visto ne pace ne uguaglianza ne non violenza(Marta)
RispondiEliminaCredo che l'affermazione "homo homini lupus" , si addica bene riguardo al tuo pensiero sul genere umano. Non ti cotraddico, ma se tutti pensassimo così ( e da sempre), non credi che ci saremmo dovuti già estinguere?
RispondiEliminaNel mio piccolo cerco di essere giusta , non violenta e di predicare la pace e la solidarietà( nonostante mi professi atea...) Il mio agire non è dettato neanche dalla paura di un "Dio", sono così!