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martedì 10 aprile 2012

HERMANN HESSE - Siddharta

HERMANN HESSE - Siddharta

Siddharta è un libro scritto da Hermann Hesse nel 1922 ( per maggiori informazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/Siddharta_(libro).

La storia è quella di un ragazzo che cresce, che cerca una via e dopo aver vissuto una vita che gli era stata insegnata, cambia strada, giunge ad avvertire la propria vita scorrergli accanto senza toccarlo, a toccare il fondo ed a soffrire la malattia dei ricchi per capire ciò che realmente rispetta la propria volontà. Impara nel suo cammino l'amore, il valore di esso, che prima di essersi gettato nei piaceri della vita, considerava un sentimento di uomini-bambini. Siddharta trascinato dall'appagamento dei sensi invidiava gli uomini-bambini che lo circondavano " per la passionalità delle loro gioie e delle loro paure, per l'angosciosa ma dolce felicità del loro stato d' innamorati eterni. " Ma alla fine del suo cammino dopo essersi scontrato ed abbracciato con se stesso e con il mondo comprende che l' amore è di tutte la cosa principale.

A mio parere questo è uno dei libri più profondi e riflessivi del nostro secolo, per quanto la cultura qui manifestata sembri lontana anni luce da noi, c'è qualcosa che accomuna tutti gli esseri umani: il pensiero e la ricerca individuale e perenne.



Citazione:

" [...] conoscere le cause ultime, questo appunto è pensare - così gli pareva - e solo per questa via le sensazioni diventano conoscenze e non vanno perdute, ma al contrario si fanno essenziali e cominciano a irradiare ciò che in esse è contenuto.
Opinione
E' interessantissimo il concetto degli uomini-bambini che Hesse propone e approfondisce. Si tratta delle persone che, nella loro esistenza, sono coinvolte dal contesto che li circonda e orientano i propri sentimenti in base alle persone o agli eventi.
 Chi si diverte, chi soffre per amore di una donna, chi è in pena per la sorte di un figlio, chi ha nostalgia e si lascia trascinare in uno stato di .
All'inizio del romanzo Siddharta non si accomuna con gli uomini-bambini, anzi, se ne distacca quasi ripugnato dallo stato delle loro emozioni.
Si muovono nel gioco infantile circolare senza fine, asserviti dai richiami dei sensi, inebriati dalle cose del mondo, trascinati in una follia senza rimedi... Trascinando gli altri in una folle corsa...
Di tutto quello che  fanno non sono capaci di rendersi conto, operano istintivamente molto più simili agli animali che agli esseri umani...
Anzi aggiungerei che non v'è nulla di umano ...


Nel finale del romanzo Siddharta, invecchiatndo trae alcune conclusioni sulla sua ricerca: si sente più vicino agli uomini-bambini che un tempo disprezzava e intravede in loro una forma di saggezza.
Augurandovi una serena giornata
Vostra
Carpe Diem

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