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lunedì 3 ottobre 2011

La bontà e la cattiveria umana

Tanti pensano di essere più intelligenti degli altri, nell' approfittare delle cose, della comunità o dei vantaggi.
Si sbagliano perché non lo sono affatto, anzi non riescono a capire quanto gli altri li capiscono, gli vogliono bene e li aiutano, altrimenti, nonostante tutta la loro cattiveria o viltà, anche, mai e poi mai riuscirebbero a fare qualcosa di buono.

In fondo loro ci giocano anche su questo, ovvero sulla bontà e capacità altrui, anche se poi alla fine dopo avere ottenuto, e, quando stanno in certe condizioni, si ergono a persone diverse da quelle che sono o che hanno dimostrato.

 “Allora , sembrerà assurdo, ma credo che spesso sia  la bontà che aiuti la cattiveria”:

In principio pare proprio di sì e su questo bisogna comunque stare attenti e riflettere, perché non si può permettere alla cattiveria di usare la bontà.
Ma sarà poi vero? Alla fine sicuramente no, ma al principio, ripeto, sì.
 E' un discorso molto sottile, sottilissimo, e bisogna stare attenti da ambo le parti.
E' morale e filosofico.
Chi commette il male non è  più intelligente, ma ha poca o scarsa sensibilità spirituale; al contrario,di chi  sostiene il bene nelle azioni quotidiane, ha grande intelligenza, altruismo e  coraggio.

Ed è grazie alla bontà delle persone che il mondo va avanti.

Non certamente dall' egoismo, dagli affari – che sono la negazione di ogni cosa buona.



Vostra Carpe Diem

Sul tempo

E un astronomo disse:
Maestro, parlaci del Tempo.

E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo, l'incommensurabile e l'immenso?
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni?

Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva e guardarlo fluire?


Ma l'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo.E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.
E ciò che in voi è canto e contemplazione, dimora quieto.
Entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere?
E non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto?

Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre.
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l'attesa.

Kahlil Gibran 
Vostra Carpe Diem