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giovedì 7 giugno 2012

Anna e Paolo ...

Una pedalata. Un' altra ancora...
 Asfalto.
 Strada sterrata.
 Ancora una...
 Pozzanghere unte.
Merde di cane.Qui tutti hanno un cane!
 Sono " qui " !


Colori vivaci.
Profumo intenso.Troppo intenso!!!
"Non era abituata Anna... lei viveva  in  città.
Abituata solo ai palazzi ed alle strade ...che d'inverno erano lavati da una pioggia triste"
Il  mio sole , ora tramonta solitario oltre il mare, e le montagne. 
Ma,  nessuno più ricorda la strada.
 È un miracolo che lui continui a sorgere e tramontare.
Un miracolo inutile.
Una pedalata dopo l'altra.
Non conosco la direzione, ma procedo.
Un giorno la strada finirà, spero.
 La strada finirà davanti alla porta  di casa tua.
 Io busserò, sperando che tu mi faccia entrare.
Potrmmo prendere  un caffè - sigaretta e poi parleremo delle cose che ci appartengono...
Tu hai tanto di me nei tuoi pensieri, come io ho tanto di te!
Ci somigliamo troppo... nel bene e nel male!
Forse soprattutto nel male!
A volte penso,meglio non essersi mai incontrati!
 La mia mano immagina la pelle del tuo fianco. I miei occhi portano ancora impressi i tuoi.
Sento  il tuo profumo ad ogni respiro.
Sà di tabacco misto al cioccolato amaro... lo adoro!
Non sono più quella di un tempo, sai. Non sorrido più!
L'ultima volta che ho sorriso è stata alle 5 del mattino, veramente ridevo!
Poi nulla più.
La mia vita è stata dolce, ma ora nessuno più mi ricorda.
Credo di essere  diventata inutile.
Mi  hanno bramata ed amata in tanti .
Per me  sono tutti morti. In ognuno dei loro volti ho sempre cercato di vedere il tuo.In ogni discorso ho sempre cercato i tuoi . 
Sei stato l’unico che io abbia mai considerato davvero. 
 E sei stato anche l’unico ad essermi sfuggito.
Ma continui...
Per un periodo ti ho odiato. Non capivo come avessi osato negarti. A me. Ma era solo il mio orgoglio ferito dal tuo rifiuto.
Questo posto mi rifiuta. Per questo forse l’amo e rimango qui. Qui ci si occupa solo di  vivere, produrre, consumare.
 Io  non esisto.
 Io  cammino in lungo e in largo.
Cerco di fare mia quest’entità sfuggente. Che a volte mi fa regali preziosi.
Come ora. In un vaso vecchio e crepato, di terracotta macchiata di muschio, è cresciuto un arbusto.
 Con un profumo sono tornata indietro nel tempo.
 Di millenni.
 È l’odore di queste foglie che mi ha portato a te. Odore di arrosto e poesia.
Una pedalata  ancora !
Riprendo il cammino. Dolore  alle gambe. Crampi.
Con me è sempre il tuo ricordo.
Ciao Paolo
Carpe Diem