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venerdì 28 ottobre 2011

Halloween valore acquisito!!!!


Anche in Italia, purtroppo, la festa pagana di Halloween ha rotto gli argini e dilaga. E non solo tra i banchi di scuola! Questa "festa" impazza in tutta la penisola, dalle discoteche di Milano e Roma alle piazze di paese, dove si ricicla la leggenda della nobildonna Lucida che vendette l'anima al Maligno per mantenersi giovane e bella. I seguaci di Wicca, una religione neopagana in rapida scesa in Europa e Nord America, che venera le forze della natura e segue le antiche pratiche propiziatorie tipiche dei Druidi (antichi sacerdoti Celti), vede in Halloween una delle sue feste principali. Halloween era in origine un'antica tradizione celtica, nata dall'inquietudi­ne del buio dell'inverno, radicata in tutte le società agricole, quando il rac­colto doveva essere già nei magazzini e il bestiame al riparo.

. Le origini
Il 1° novembre era il giorno più solenne dell'anno per i Celti (1)
(1) Senza voler negare l'esistenza di alcuni valori umani nella cultura dei nostri antena­ti celti, dobbiamo tuttavia notare con Vittore Pisani che i sacrifici umani erano, "presso i Celti praticati con una frequenza che ha destato la meraviglia dei contemporanei", sacri­fici che potevano andare fino all'antropofagia rituale. (V. Pisani, Le Religioni dei celti e dei balto-slavi nell'Europa precristiana, Istituto editoriale Galileo, Milano, 1950, pp. 41-44).


che sole­vano fare le loro celebrazioni più importanti durante la notte dal 31 otto­bre al 1 novembre, chiamata la notte di Samhaim, il quale era il "Signore della morte, il Principe delle Tenebre". I Druidi credevano infatti che, la veglia di questa festa, i morti dell'anno precedente tornassero sulla terra in cerca di nuovi corpi da possedere. (2)
(2) Era diffusa presso i Celti la credenza nella reincarnazione, cf. V. Pisani, La religio­ne degli antichi Celti, in Storia delle religioni, II, Unione tipografico - Editrice torinese, Torino, 1962, p. 882- 883.

Mentre i contadini spegnevano il foco­lare per allontanare questi spiriti, i Druidi si radunavano su una collina in mezzo alla querce per compiere la grande cerimonia notturna in cui, tra le danze e i canti, si offrivano dei sacrifici per fare paura agli "spiriti cattivi". Il mattino, dopo avere acceso il fuoco nuovo, i Druidi facevano il giro delle case portando le ceneri ardenti del fuoco presso le famiglie affinché tutti potessero riaccendere il focolare familiare. In questa occasione chiedeva­no delle offerte per il loro dio e proferivano delle maledizioni in caso di rifiuto. Donde il "trick or treat" (offerta o maledizione) (3)
(3) Addolcito in Italia nella formula "scherzetto o dolcetto" (www.halloweeen.gozzil­la.it).

e le famose rape (oggi zucche) nelle quali bruciava il fuoco sacro. E l'usanza moderna di travestirsi nel giorno di Halloween? Viene dai tre giorni di festa che suc­cedevano alla notte dei sacrifici: durante questi giorni, i Celti si maschera­vano con le pelli degli animali uccisi "per esorcizzare e spaventare gli spi­riti. Vestiti con queste maschere grottesche, ritornavano al villaggio illu­minando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate in cui erano poste le braci del Fuoco Sacro". (4)
(4) Ibid.

 Morte e demoni
Ovviamente, Halloween ci riporta in pieno paganesimo, un paganesimo mai sparito e che approfittò dello sconvolgimento religioso della Riforma per ritornare in "superficie": il 31 ottobre, vigilia della festa di Ognissanti (All Hallows' e' en in vecchio inglese), alcuni solevano festeg­giare gli spiriti cattivi, lodando quando si opponeva alla bontà, alla bellez­za di Dio, alla vita eterna... La Riforma protestante, portando con sé la per­dita della fede e sopprimendo molte feste cattoliche (tra le quali la festa di Ognissanti), aveva deviato la pietà e quindi creato le condizioni favorevo­li per tali cerimonie sacrileghe. Peggio ancora, la notte del 31 ottobre, capodanno dei Celti, è rimasta come il capodanno degli stregoni, perché è l'inizio di quanto è "cold, dark and dead..." (freddo, buio e morto...) e uno dei loro principali sabba ("Black Sabbath") (5)
(5) Abbé P. François, Halloween..., in "Le Sel de la Terre", 2001, n. 38, p. 182.

giovedì 27 ottobre 2011

COME VA?

Come va? Tutto bene? Sono le parole d'ordine ............e devi per forza rispondere :" Sì, GRAZIE  tutto bene" Se provi a dire " NO, è TUTTA UNA MERDA..... non va bene nulla, sono addolorata per una perdita importante che non ho ancora metabolizzato.........io mio zio lo vedo ancora lì.........1980 .

Qui c'era il terremoto ......zio è stato il nostro rifugio, zio m'ha insegnato a fare il pane in casa, zio   GRAZIE ....... grazie che mi hai fatto capire cosa significa avere uno zio ... ricordo quando ...tanti anni fa .....hahhahaha non esisteva Fb e internet era per pochi...io vi scrivevo ......lettere.....azz..con poste italiane!!!!

Mi manchi.... non ho voluto vederti durante la sofferenza..........e neanche per l'ultimo saluto ......io voglio ricordarti come sei sempre stato!!!!!!!! Nostro rifugio!!!! ZIO!!!!
 Ringrazio gli Dei ......hai avuto una moglie molto forte, intelligente e sempre   presente che con dignità e forza ha fatto la mamma, la moglie, la nonna e l'amica .
Grazie ZIO !!!!!!!!!!!!
Hai avuto Due figli che non ho il coraggio di chiamare poichè sarei scontata e banale!!!!!!!!!!
Grazie .....comunque io dirò sempre " Grazie tutto bene"
Mi manchi ....poichè sto realizzando............

Ciao Marco!!!!!!!!!!!

Caro Sic tu ora sei immortale........... eh sì!!!!!!!!
Sei stato un grande uomo ........ ci hai fatto sognare  attraverso i tuoi sogni ....quindi sei stato GRANDE!!! Io  , mio figlio e mio marito ti abbiamo  osannato!!!!
sei un grande campione.....per noi sei ancora lì....
Te e noi ... la stessa passsione la velocità e Vasco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Umilmente  vostra Carpe Diem

lunedì 24 ottobre 2011

La fine del mondo e " Il Nuovo Ordine Mondiale"

Da oltre quarant’anni un occulto e strisciante progetto di livello mondiale sembrerebbe tendere ad una modifica sostanziale nella gestione umana del pianeta, a tutto vantaggio di una certa casta di nababbi, sparsi per il mondo ma uniti dallo stesso diabolico piano di globalizzazione universale.
Questa che espongo di seguito è certamente un’ipotesi, peraltro già parzialmente segnalata dai media, ma non può esistere alcun teorema o dimostrazione senza una supposizione che ne sostenga il ragionamento.
Inoltre una teoria deve anche basarsi su assiomi e dogmi, principi che non possono in alcun modo essere messi in dubbio e che costituiscono l’ossatura sulla quale costruire la tesi proposta.
Del nuovo fantomatico “equilibrio mondiale” ne hanno già parlato nella storia, e in via ufficiale: John Fitzgerald Kennedy, suo fratello Robert, Henry Kissinger, fino ad arrivare a George W. Bush e ultimamente Barack Obama. Si sa che ogni Presidente USA eredita dal suo predecessore un segreto di stato da custodire gelosamente, così come avviene per il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica.
E’ possibile che il segreto sia lo stesso?
Le profezie di san Malachia sui Papi, che si sono alternati sul Soglio di San Pietro e che sembrerebbero concludere i loro avvicendamenti proprio con Benedetto XVI, i presagi di Nostradamus, le predizioni bibliche e di tutti i testi sacri cristiani, ma anche dei Maya e di altre civiltà mesoamericane, sembrerebbero far confluire tutte le supposizioni sul nostro prossimo futuro verso un cambiamento radicale…ma non è detto che questo stravolgimento rispetto al passato sia un cataclisma cosmico o geoterrestre, anzi! Tutto sembrerebbe ricondursi ad un mutamento globale di tipo socio-politico-religioso.
Escludendo infatti improbabili catastrofismi geo-astrali di estrazione millenaristica, legati alla famosa frase “Fine dei tempi” citata nelle diverse profezie, e l’inverosimile ipotesi di avventi alieni, resta in piedi una congettura connessa a mutazioni di tipo sociale, religioso e politico, che sembrerebbero state in parte pianificate a lungo termine già da diversi decenni e che potrebbero concretizzarsi a breve, proprio nel 2012.
Andiamo dunque con ordine partendo proprio dai postulati, indimostrabili ma ormai assodati e sotto gli occhi di tutti, che costituiscono gli effetti visibili di una possibile trama nascosta che stravolgerebbe, ormai a breve termine, gli attuali equilibri mondiali.
Sembrerebbe che un gruppo di storiche famiglie ricchissime, sparse nel mondo, stia cercando da molto tempo di pilotare governi, opinioni pubbliche e mercati finanziari dell’intero pianeta verso una forma di amministrazione centralizzata globale e da loro stesse controllata.
Se solo vogliamo soffermarci a pensare a tutte le volte che clicchiamo " mi piace" su un dato argomento ... siamo solo campioni, per le loro speculazioni!!!!
La globalizzazione dei mercati è ormai conclamata; non c’è posto sul pianeta dove non si trovino prodotti orientali (Taiwan,Giappone,Corea,India) e soprattutto cinesi.
Inoltre i manager delle più grandi aziende occidentali, scimmiottandosi come sempre fra loro nelle solite conduzioni di “tendenza”, mirano a traslare oltre i naturali confini geografici di origine le attività  manifatturiere, ma anche di servizi, con finalità ufficiali di profitto legate alle minori spese per manodopera e personale. Talvolta si tratta di esternalizzazioni di rami d’azienda, in altri casi di veri e propri spostamenti, in altre nazioni perfino di intere attività produttive.  
Come accennato in precedenza, ciò sembra avvenire per logiche gestionali di riduzioni dei costi delle maestranze, ma si nota anche una sorta di propensione all’allineamento verso un modello comune insito nel management internazionale di ultima generazione. Mancanza di idee e conseguente scopiazzamento di metodi altrui? O inconscio adeguamento a un disegno sovrano impartito dalla “casta di illuminati” (chiamiamola così) magari tramite influenze subliminali dei libri di testo sui quali hanno studiato negli anni i vari dirigenti in questione?  In quest’ultima ipotesi i manager sarebbero dei veri e propri “pupazzi” manovrati dalla casta per il raggiungimento dell’obiettivo finale, come pure capi di governo, amministratori di banche, aziende pubbliche ecc. ecc.
La crisi economica, le crescite spropositate di certi paesi prima considerati “terzo mondo”, gli spostamenti di mercati finanziari, di popolazioni da un paese all’altro, silenti e smisurati come quelli dei cinesi o drammatici e limitati (per ora) come quelli dal Maghreb, sembrerebbero pilotati da una regia occulta che potrebbe anche aver messo lo zampino nella destabilizzazione dei regimi dittatoriali di quasi tutti gli Stati mediterranei del nord-Africa (troppo strana la coincidenza di rivolte popolari contemporanee in Egitto, Algeria, Tunisia, Siria e Libia senza una organizzazione di coordinamento invisibile e “sotterranea” ma fortemente risoluta).
Gli stessi vertici di al-Qaeda, con l’adozione di quel cieco terrorismo, potrebbero essere strumenti dello stesso disegno globalizzante; …destabilizzazioni, sommosse, attentati, stragi …troppo rumore, sforzi economici e impegno per soli fini anti-occidentali!…sotto sotto deve esserci qualcosa di più.
Forse si sta cercando il modo di sterminare tante vite umane poichè siamo troppi.....ripensate a tutte le scene barbare ai Tg ....ci stanno istigando alla violenza!!!
Lo stesso scenario, ma in ambiente mistico, si comincia ad intravedere nel quadro religioso mondiale con un indebolimento della Chiesa Cattolica ormai sotto gli occhi di tutti (contestazioni al Vaticano da molte parti del mondo e anche da Capi di Stato, la vergogna per i preti pedofili, gli scandali finanziari dello IOR, la forte diminuzione delle vocazioni in ambito religioso, gli attacchi della stampa ai principali collaboratori del Papa. ecc. ecc.).
Benedetto XVI è indicato da san Malachia come l’ultimo Papa, ma questo non vuol dire che la Chiesa possa risultare  distrutta al termine del suo papato; potrebbe iniziare piuttosto una sorta di riorganizzazione interna che preveda una amministrazione non più verticistica del mondo clericale come nel passato. Potrebbe venire a mancare un “capo assoluto” sostituito da una sorta di “Consiglio di Alti Prelati”, un po’ sulla falsa riga di altre Religioni monoteiste.
E proprio questo avvicinamento della futura Chiesa Cattolica alle strutture di governo tipiche di altre fedi potrebbe far tendere, anche per il culto religioso, verso una globalizzazione gestionale di massima, almeno per le principali Religioni monoteiste del pianeta.
Potrebbe nascere insomma una sorta di “Grande Consiglio Religioso”, retto da rappresentanti di varie credenze, che possa unire sotto un’unica “cupola” tutti i fedeli in un unico Dio, lasciando tuttavia immutate tutte le singole componenti di ogni singolo culto.
Tutto ciò verrebbe a far perdere di significato l’estremismo islamico e le guerre connesse.
Tutto questo ipotetico scenario, per quanto “studiato a tavolino” a proprio “uso e consumo” da un gruppetto di potenti “illuminati”, potrebbe però portare benefici a tutti gli abitanti del pianeta creando un equilibrio politico mondiale, sino ad oggi tanto auspicato ma anche tanto lontano dalla possibilità di realizzarsi; d’altra parte la stessa profezia Maya parla di 400 anni di serenità dopo la fatidica data del 21/12/2012 …. Che bella combinazione di numeri per la cabala !!
 Vostra Carpe Diem

giovedì 20 ottobre 2011

Desta senzazione il fatto, ormai incontestabile, che i violenti che hanno messo a soqquadro Roma siano in realtà fondamentalisti cattolici. Eppure le prove si accumulano, uno dopo l'altra
   - I Black bloc, come dice la parola, sono vestiti di nero. "Se vedi nero spara a vista, o è un prete o è un fascista", dice il noto adagio. E' ovvio che, dato il contesto, qui non si tratti di fascisti. Quindi i violenti sono sacerdoti.

   - Hanno dato fuoco a diverse automobili. Il fuoco era il metodo con cui nel medioevo i cattolici bruciavano milioni e milioni di streghe, eretici ed ebrei. I manifestanti, utilizzando tale metodo, si pongono in questa tradizione e quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti eredi dell'Inquisizione.

    -Il fatto che tirassero pietre richiama senza alcun dubbio episodi dei Vangeli, come il martirio di S.Stefano e l'adultera. Tale richiamo non può essere casuale.

   -Il Papa è un nazista. E' tedesco, Adolf Hitler, c'è altro da dire?

   -Gli scontri sono avvenuti a Roma. A Roma c'è il Papa. Meditate, gente, meditate.

   -Il Vaticano non ha negato di essere coinvolto nei disordini. Ciò dice pure qualcosa.

   -Il noto fatto della statua della Madonna fracassata: è evidente che la statua era portata in processione ed è accidentalmente caduta. L'incidente è stato strumentalizzato per creare un clima d'odio.

  -Ho già detto che il Papa è un nazista?

  -Come hanno ripetuto diversi filosofi e intellettuali, è sempre l'assolutismo che uccide, mai il relativismo.
I cattolici sono assolutisti, quindi non possono che essere stati loro.
Di fronte a questi fatti innegabili è opportuno chiedere l'immediata abolizione di ogni raduno o processione cattolica per ragioni di ordine pubblico. In passato ci sono già stati dei morti proprio in cortei del genere.........
Serena notte....non per me..... io sono affranta

martedì 18 ottobre 2011

Il mio " vivere un pò fuori"


Ma come si  può solo lontanamente pensare di dire io sono di un'altra persona?


Le persone non si posseggono e non possono possederci!!!

Io  sono mia!!!



 Bisogna imparare ad abbandonare le etichette, identità e i ruoli assorbiti tramite condizionamento sociale … per reagire più liberamente agli stimoli esteriori
Questo è il vivere un pò "fuori"

Con affetto vostra


lunedì 17 ottobre 2011

Carpe Diem Io? Oso....

“E’ duro non riuscire, ma non avere mai tentato è peggio!”
(Theodore Roosvelt).


Nella vita di tutti i giorni l’uomo si trova costantemente di fronte a piccole e grandi possibilità; alcune di queste potrebbero cambiare la sua esistenza in modo completo, altre potrebbero semplicemente condurlo ad una sconosciuta e preziosa esperienza.
Eppure, troppo spesso, il timore di intraprendere qualcosa di nuovo – o l’idea di non esserne in grado – ci porta a rinunciare, sprecando un’occasione che la vita ci ha donato.

La realtà quotidiana è fatta di un’inestricabile rete di possibilità mancate, per distrazione, a causa della paura, per un’incapacità di riconoscere quello che si presenta davanti a noi.
 Ogni uomo è ricco di sogni e ideali che vorrebbe realizzare, ma spesso si percepisce inadeguato, non sufficientemente dotato, privo di mezzi.

Sovente accade che, per non accumulare frustrazione, si dimenticano le proprie aspirazioni o ci si convince che non sono poi tanto importanti.

Eppure, l’essere umano sogna; e se possiamo sognare, allora vuol dire che siamo strutturati per realizzare le nostre aspirazioni.
Tutto quello di cui oggi godiamo – in campo scientifico, artistico, religioso e spirituale, culturale e dei diritti civili – è l’effetto dei sogni di uomini e donne del passato; alcuni condivisi da qualche contemporaneo, altri vissuti e realizzati in solitudine.
Tutti noi dobbiamo essere grati a questi sognatori dei tempi andati, nella misura in cui siamo grati del mondo in cui viviamo, pur con tutte le sue contraddizioni.
Ogni uomo incarna una tendenza a dirigersi verso una strada, nella vita.
Non tutti riescono a realizzare ciò che vogliono, ma tutti dovrebbero provarci.
Come ha detto Roosvelt, «non avere mai osato, è molto peggio che fallire».

Avere coraggio, nella vita, è fondamentale; occorre in tutte le cose. Il giovane che teme un rifiuto, e per questo non osa chiedere a una ragazza di uscire con lui; l’uomo che è ad un passo dal successo nel lavoro, ma non rischia per l’incertezza di una scelta; la decisione di cambiare casa o lavoro; la possibilità di condividere la vita con chi si ama, e mille altre eventualità.
Quello che perdiamo nel presente difficilmente può tornare.
 “Carpe diem”, cogli l’attimo fuggente.


La vita è movimento, e chi si muove può commettere degli errori. Rimanendo fermi non sbagliamo mai; però, se restiamo immobili rinunciamo al grande dono della vita.
Molte persone tendono solo a cercare la sicurezza.
 Probabilmente è un retaggio storico, culturale, forse anche genetico (proveniente dall’ancestrale memoria dell’esistenza come fatto di sopravvivenza fisica).
 Ancora oggi esistono molti luoghi dove sopravvivere è un lusso; ma la maggior parte delle persone, nei paesi occidentali, non deve preoccuparsi di rimanere in vita, quanto di vivere davvero.
 Vivere, e non sopravvivere.
L’essere umano si abitua velocemente alle sue condizioni di vita. Così accade che non riconosce più la condizione privilegiata in cui si trova: fare un viaggio in certe parti del mondo può essere molto utile per comprendere la sfortuna di chi sperimenta la propria esistenza in luoghi difficili.

Osare, voler crescere, cercare un miglioramento psicologico e non solo materiale della propria esistenza, desiderare la vita e viverla con amore, con passione è un diritto a cui non si dovrebbe rinunciare. Rinunciarvi è come calpestare la già sfortunata esistenza di chi non può, perché è condannato a sopravvivere.

C’è chi ha detto: «Se i giovani possedessero la saggezz
a dei vecchi, e i vecchi l’intraprendenza e la forza dei giovani, non ci sarebbe nulla che l’uomo non potrebbe fare».
La saggezza viene attraverso l’esperienza, ma l’esperienza nasce dal vivere davvero.
 Senza errori non può esservi crescita; quindi è importante non lasciare che il timore di sbagliare ci precluda le esperienze della vita.
La saggezza dell’anziano è data dal tempo vissuto.
Più tempo, maggiori esperienze. Ma, come una macchina può percorrere una data distanza in tempi diversi, a seconda della velocità con cui procede, ugualmente l’uomo può percorrere maggiore strada nella vita, in un tempo inferiore, se la sua mente e il suo cuore si muovono rapidamente.

Questa rapidità è data dal desiderio e dal coraggio di fare esperienze nuove, di provare a realizzare i propri sogni, di non temere qualche passo falso nel cammino della vita. Perché: «È duro non riuscire, ma non avere mai tentato è peggio».
Vostra CARPE DIEM!!!!

giovedì 13 ottobre 2011

Gli incubi cosa sono?

Gli incubi........chi non ha mai avuto incubi?
Negli incubi tutti quanti siamo vittime delle nostre energie rinnegate.
La paura allora diventa un espediente usato dalla psiche per agganciare la nostra attenzione su qualcosa che ha bisogno di essere portato alla luce.
incubi sogni Redon

Parleremo qui di incubi comuni, sogni disturbati e paurosi che generalmente sono il teatro prediletto dei nostri Se’ rinnegati, gli aspetti della nostra esistenza e della nostra personalità da cui ci siamo allontanati o di cui ci vergogniamo. Nel corso della nostra crescita e nella costruzione della nostra personalità, gli aspetti di noi che non sono apprezzati dai genitori, dalla scuola, dalla società, vengono soffocati, repressi come non “giusti”, non adatti alla vita che conduciamo. ( RIBELLE per natura!!!!!!!!!!!!!)
E’ un processo inevitabile, perchè gli istinti naturali legati alla sopravvivenza, alla continuazione della specie, alla ricerca del potere, sono un retaggio presente in noi da sempre, sintomo della nostra animalità e dell’istinto alla vita, ma sono “istinti puri” e, come tali, devono e possono essere “educati” per permetterci una vita sociale. Purtroppo, questa educazione diviene molto spesso un’opera di annientamento e di condanna.
 Questi aspetti di noi, ricacciati a forza nell’inconscio, non spariscono, anzi più vengono ingabbiati, più diventano ostili, assumendo in alcuni casi connotazioni demoniache.
Un Santo a me caro ( sono Atea......non sò per quanto tempo ancora.....ahahhahha parentesi lunga!!!!!!!!!!) diceva " Fate i buoni se potete e,se non ci riuscite, fate come potete"
San Filippo Neri


 Carpe Diem ( troppo anticonformista e sfacciata   stasera !!!!!!!!)

mercoledì 12 ottobre 2011

Saggezza indiana

Non Ti Auguro un Dono Qualsiasi
Non ti auguro un dono qualsiasi,
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perchè te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.
A mio figlio



LA VOCE INDIANA

Io sono la Voce Indiana.Voglio che mi sentano in tutti i nostri territori.
Da duecento anni sono prigioniero di guerra
nella mia terra.

Sono prigioniero dell’odio e dell’avidità,
della menzogna e del pregiudizio,
dell’indifferenza e dell’ignoranza,
dell’ingiustizia
degli uomini che schiacciarono
con la forza del loro numero me e il mio Popolo,
da quando scesero sulle mie spiagge
e invasero la mia terra nativa.

Imposero a me
la loro società, la loro religione, le loro leggi,
ed è per questo che la mia gente
ora è ridotta a meno di quanto era,
quando con false promesse vennero
per la prima volta sulle nostre spiagge.

Io sono la Voce Indiana collettiva
e grido forte dalle milioni di tombe
di spiriti senza pace
e milioni sono le grida che si alzano
e chiedono:
Dov’è il mio futuro?
A chi appartiene?
Appartiene al mio Popolo?
Ci sarà felicità sulla terra
Che per diritto è mia?
 

Tieni stretto ciò che è buono,
anche se è un pugno di terra.
Tieni stretto ciò in cui credi,
anche se è un albero solitario.
Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da qui.
Tieni stretta la vita,
anche se è più facile lasciarsi andare.
Tieni stretta la mia mano,
anche quando mi sono allontanato da te. 
 


POESIA INDIANA
Sai che gli alberi parlano? Tatanga Mani 
 
Si parlano. Parlano l'un con l'altro,
e parlano a te, se li stai ad ascoltare.
Ma gli uomini bianchi non ascoltano.
Non hanno mai pensato
che valga la pena di ascoltare noi indiani,
e temo che non ascolteranno nemmeno
le altri voci della Natura.
Io stesso ho imparato molto dagli alberi:
talvolta qualcosa sul tempo,
talvolta qualcosa sugli animali,
talvolta qualcosa sul Grande Spirito.  
****************************
La sofferenza di qualcuno è la sofferenza di tutti, la gioia di uno
è la gioia di tutti. (Frase dei Nativi Americani)
****************************
*************************
Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità. TORO SEDUTO
*************************

I sogni e le piume


Potrei dire che un sogno è solo un desiderio represso,ma rischierei di essere banale...
e poi mi ricorda una vecchia canzone!!!! ahahahha


I sogni non sono desideri, altrimenti ciò varrebbe anche quando abbiamo gli incubi!!!



Per me i sogni sono come le piume, piccole e colorate piume che sfuggono al nostro controllo, alla nostra censura interiore.
Sì , piume!!!
Piume colorate, con mille colori e sfumature, ma anche piume nere... come quelle dei corvi in volo nelle fredde giornate invernali...
Hai mai provato ad afferrare una piuma in volo?
E' talmente leggera... che l'impresa non è semplice
Questi sono i sogni!

Piccole ed evanescenti piume, che ci allietano e rendono meno gravosi i fardelli della vita ...
Piccole e leggere illusioni che il nostro mondo interiore si diverte a far emergere...


Basta un salto leggero come una piuma, calibrando forza e coraggio...afferra la tua piuma ed i tuoi sogni !!!

Cordialmente Carpe Diem

lunedì 10 ottobre 2011

Il primo amore

Tornami a mente il dì che la battaglia
D'amor sentii la prima volta, e dissi:
Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!

Che gli occhi al suol tuttora intenti e fissi,
Io mirava colei ch'a questo core
Primiera il varco ed innocente aprissi.

Ahi come mal mi governasti, amore!
Perchè seco dovea sì dolce affetto
Recar tanto desio, tanto dolore?

E non sereno, e non intero e schietto,
Anzi pien di travaglio e di lamento
Al cor mi discendea tanto diletto?

Dimmi, tenero core, or che spavento,
Che angoscia era la tua fra quel pensiero
Presso al qual t'era noia ogni contento?

Quel pensier che nel dì, che lusinghiero
Ti si offeriva nella notte, quando
Tutto queto parea nell'emisfero:

Tu inquieto, e felice e miserando,
M'affaticavi in su le piume il fianco,
Ad ogni or fortemente palpitando.

E dove io tristo ed affannato e stanco
Gli occhi al sonno chiudea, come per febre
Rotto e deliro il sonno venia manco.

Oh come viva in mezzo alle tenebre
Sorgea la dolce imago, e gli occhi chiusi
La contemplavan sotto alle palpebre!

Oh come soavissimi diffusi
Moti per l'ossa mi serpeano, oh come
Mille nell'alma instabili, confusi

Pensieri si volgean! qual tra le chiome
D'antica selva zefiro scorrendo,
Un lungo, incerto mormorar ne prome.

E mentre io taccio, e mentre io non contendo,
Che dicevi, o mio cor, che si partia
Quella per che penando ivi e battendo?

Il cuocer non più tosto io mi sentia
Della vampa d' amor, che il venticello
Che l'aleggiava, volossene via.

Senza sonno io giacea sul dì novello,
E i destrier che dovean farmi deserto,
Battean la zampa sotto al patrio ostello.

Ed io timido e cheto ed inesperto,
Ver lo balcone al buio protendea
L'orecchio avido e l'occhio indarno aperto,

La voce ad ascoltar, se ne dovea
Di quelle labbra uscir, ch'ultima fosse;
La voce, ch'altro il cielo, ahi, mi togliea.

Quante volte plebea voce percosse
Il dubitoso orecchio, e un gel mi prese,
E il core in forse a palpitar si mosse!

E poi che finalmente mi discese
La cara voce al core, e de' cavai
E delle rote il romorio s'intese;

Orbo rimaso allor, mi rannicchiai
Palpitando nel letto e, chiusi gli occhi,
Strinsi il cor con la mano, e sospirai.

Poscia traendo i tremuli ginocchi
Stupidamente per la muta stanza,
Ch'altro sarà, dicea, che il cor mi tocchi?

Amarissima allor la ricordanza
Locommisi nel petto, e mi serrava
Ad ogni voce il core, a ogni sembianza.

E lunga doglia il sen mi ricercava,
Com'è quando a distesa Olimpo piove
Malinconicamente e i campi lava.

Ned io ti conoscea, garzon di nove
E nove Soli, in questo a pianger nato
Quando facevi, amor, le prime prove.

Quando in ispregio ogni piacer, nè grato
M'era degli astri il riso, o dell'aurora
Queta il silenzio, o il verdeggiar del prato.

Anche di gloria amor taceami allora
Nel petto, cui scaldar tanto solea,
Che di beltade amor vi fea dimora.

Nè gli occhi ai noti studi io rivolgea,
E quelli m'apparian vani per cui
Vano ogni altro desir creduto avea.

Deh come mai da me sì vario fui,
E tanto amor mi tolse un altro amore?
Deh quanto, in verità, vani siam nui!

Solo il mio cor piaceami, e col mio core
In un perenne ragionar sepolto,
Alla guardia seder del mio dolore.

E l'occhio a terra chino o in se raccolto,
Di riscontrarsi fuggitivo e vago
Nè in leggiadro soffria nè in turpe volto:

Che la illibata, la candida imago
Turbare egli temea pinta nel seno,
Come all'aure si turba onda di lago.

E quel di non aver goduto appieno
Pentimento, che l'anima ci grava,
E il piacer che passò cangia in veleno,

Per li fuggiti dì mi stimolava
Tuttora il sen: che la vergogna il duro
Suo morso in questo cor già non oprava.

Al cielo, a voi, gentili anime, io giuro
Che voglia non m'entrò bassa nel petto,
Ch'arsi di foco intaminato e puro.

Vive quel foco ancor, vive l'affetto,
Spira nel pensier mio la bella imago,
Da cui, se non celeste, altro diletto

Giammai non ebbi, e sol di lei m'appago

Ehhhhhhhhhh
Giacomo Leopardi!!!!!
Grandeeeeeeeeeeeeeee

L'ammor

L'ammor' vero, quello vero è triste assaje.......
E' vero dura realtà...........
L'amore vero quello di un artista........per la sua musa la musica!!!!!!!!!
E' triste......... senza Partiti, senza ideologie, solo la DEA musica!!!!!!!
IO amo gli artisti quelli veri!

« Je suis l'Empire à la fin de la décadence,
Qui regarde passer les grands Barbares blancs
En composant des acrostiches indolents
D'un style d'or où la langueur du soleil danse. »
(IT)
« Sono l'Impero alla fine della decadenza,
che guarda passare i grandi Barbari bianchi
componendo acrostici indolenti in uno stile d'oro dove danza
il languore del sole . »
(P. Verlaine, Jadis et naguère, Langueur) Da i poeti Maledetti!


Vostra
Carpe Diem

sabato 8 ottobre 2011

Amo quelle donne .............

Ammiro quelle donne che per la seconda volta...... aspettano!!!!!!!!
Margoo!!!!!!!!!!!!! questo è per te! Azzzzzzzzzzz   sono felice per te!!!!!!!!!
Che mi leggi, mi segui, io controllo chi mi legge!!!!!!!!!!
Sono felice per te .........solo spero che sia femmina.........................anzi DONNA!!!!!!!!!!

venerdì 7 ottobre 2011

La nostra miseria: CALIPSO!

Calipso è colei che Omero sceglie per imbrigliare Odisseo a una vita facile, fatta di frutti fecondi e dolci, natura, mare, meraviglie, sesso, bellezza, e soprattutto immortalità.
E’ lei che promette ad Odisseo, qualora lui avesse scelto di rinunciare al suo viaggio  di ritorno verso Itaca, di farlo divenire simile agli dei.

Rappresenta la vita facile, l'inerzia, l’agevole ottenimento di grandi risultati, o una parvenza di essi! Ma soprattutto rappresenta il fumo, il velo, l'obnubilamento, il fermarsi e godere, l'arresto di ogni sforzo, di ogni ricerca, di ogni anelito.
Calipso è il sogno, è colei che inganna, che illude, che spossa, che getta fumo intorno per rendere tutto bello nel tentativo di far dimenticare la propria missione, il proprio progetto, il ritorno alla terra dei padri, il ricongiungimento con l'amore, il figlio, la vita semplice e autentica.
Calipso è l'incarnazione dell'oggi, dell'epoca attuale.
E' l'insieme dei falsi valori, delle fugaci visioni, che ci vengono imposti in assenza di paradigmi autentici.

Lei è la nostra misera, vacua, mediocre, pazza plastificata società a rovescio falsamente democratica in cui tutti ci crediamo simili agli altri, tutti uguali, tutti belli, tutti potenti, tutti ricchi, tutti meritevoli, che dona il lusso dell’arroganza a chiunque, che premia la furbizia, legittima la mediocrità, valorizza l’ignoranza.
E diciamolo non ha lavorato bene fino ad ora Calipso?
Non siamo tutti allo stesso modo intelligenti e colmi, stracolmi di possibilità oggi?
Non siamo tutti fotogenici, interessanti, colti, fascinosi, misteriosi, intriganti, celebri, ricchi interiormente, non avremmo tutti il diritto sacrosanto di dire, di essere ascoltati?
Calipso ci dice che tutti possiamo farcela, perchè tutti siamo migliori e meglio degli altri.
Calipso è la società apparentemente livellatrice che oggi esiste.
 E' la società del fumo, delle visioni, delle credenze.

E' la società del menefreghismo, della banalità, della superficialità, del clamore, delle rivoluzioni senza rivolta, delle rivoluzioni acclamate, dei moti generalizzati di massa che sfogano il meglio della gioventù su presunti diritti accampati dietro a un pallone, delle cattedrali che vengono reputate bettole, di chi scrive un romanzo di formazione e non sa nemmeno chi è Salinger, ed è la società in cui tutto è relativo perché nulla è fermo, in cui tutto ha importanza perché niente ha importanza.
Ed ecco perchè devi fuggire da Calispo!
 Perchè fuggire da Calipso è il meglio che possiamo fare oggi, tutto ciò che ci rimane

Vostra Carpe Diem

Melodie o parole al vento?


Quante parole proferiamo...
parole urlate, dure e taglienti come diamanti....
parole sussurrate, dolci come melodie !



Parole che il vento  porta via!!!



Il vento ... grande invenzione!
Trasporta tutto, voci, emozioni, odori, parole e melodie!
Grande potenza, impetuoso,sovrasta su tutto!
Accarezza o distrugge tutto!



Pensieri come nuvole di scogliera...
Parole senza voce e gonfie di vento, inattesa carezza sei ... forza dei gabbiani, forza mia...
Vento e mare, antichi fratelli...
Grande fonte d'ispirazione per tutte quelle anime fragili...


Vostra Carpe Diem