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sabato 28 dicembre 2013

Chri...

E mi trovo qui , con i miei pensieri, le mie paranoie, i miei umori....
Ma stasera è diverso, ho pensato di scrivere un post per te ...
Christian, mi manchi!!!!
Non lo saprai mai o forse sì???

"Te ne sei andato firmando il tuo partire
con un segno indelebile e crudele.
Hai portato con te, come fardello,
l’umanità che ti rendeva raro,
la gentilezza che sempre ci stupiva
ed il  sapere che donavi a tanti
affascinandoli con la tua parola.
Tu, come un faro, arricchivi di luce
percorsi impervi, vette faticose.
Hai dato tanto, e forse poco hai avuto.
Ora che sei lontano,
in uno spazio che noi non conosciamo,
io voglio proseguire quel cammino
che mi indicasti con chiarezza estrema
e voglio ricordare il tuo sorriso 

per rendere la mia pena più leggera"



Tu non credi  all' aldilà, come me del resto io....
Sono passati centosei giorni che tu non ci sei più!!!!
A me sembra un'eternità!!! 
Sembra che siano passati secoli.... tempo cristallizzato !!!


Mi manca quando mi telefonavi e subito dicevi  :
" Hey Giò, come stai?" 
Sarà puerile...
Mi manca la tua voce!
Quest'anno il Natale è stato diverso... non c'eri tu che ci chiamavi , che ci rallegravi...
Sono centosei giorni ...
Ricordo quella domenica... ho pianto tutto il giorno!!!
Ricordo quando mi chiedevi il senso della vita...
 ed io m'inventavo di tutto e poi si finiva col Vasco ...

Ma non voglio ricordare la fine!
Voglio ricordare di quando eri felice!!!

Di quando mi tiravi su, di quando mi strappavi sorrisi a forza e ci riuscivi sempre!!!
Di quando eri incazzato ed io ti facevo ridere... :-)
Voglio ricordare di quando con il cuore pieno di speranze mi dicesti  che avevi trovato l'amore della tua vita!!! 
" Giò io parto, sai, vado in Canada dalla mia Principessa....
( no comment!) 
Forse avrei fatto bene a parlare....

Voglio ricordare di quando avevi il tuo lavoro, il " PANE QUOTIDIANO" , quello che ti dava dignità, vita...
 QUELLO che te l'ha tolta... 
La stessa " Dignità tolta a tanti ... 
La stessa dignità calpestata e schiacciata quotidianamente da questa specie di classe dirigente...
" -BASTARDI!!!!!!!-

Voglio ricordare di te quando mi dicevi : " Giò la vita è tutto un brivido che vola via... VIVILA tutta"



Voglio ricordare di te e dei tuoi lunghi giri in bici...
Leggo i commenti sulla tua bacheca ... ci sto male!!!
Aspetto sempre una tua replica che non arriva mai...
Luisa, la ricordi?
Quanto ha pianto...
Ma ora  t'immagino  in bici, felice, senza pensieri...
106 giorni!!!
Chri... solo 106 giorni!!!
Ciao Chri!!!

Tua Giò



mercoledì 18 dicembre 2013



"Natale è quando provi nostalgia di casa, anche quando sei a casa."

Il silenzio

"Ma tu lo hai mai sentito il silenzio? 
Quello vero... 
Quello che ti rompe i timpani, quello assordante, quello che spacca i vetri dell'anima? 

 Spazio datemi spazio ch'io lanci un urlo inumano,
 quell'urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano.
Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio..."

 Il freddo di quei giorni semplificava un po' le cose, ed era bello anche per questo. Bisognava stare fermi, per meglio sopportare la forza del vento, per meglio opporre il proprio corpo alla pesantezza dell'aria fredda... in fondo mancavano pochi giorni al Natale. Ma con animo imperturbabile attendeva estranea...
L'estraneità è quasi una gioia in giornate come quelle, fredde e limpide come il vento, lontane come solo l'inverno sa essere.Era già da un po' che non ascoltavo più, il freddo mi sembrava l'unica cosa reale,ed era bene così. 
In fondo la conoscenza del perché rende tutto senza significato...


Vostra Carpe Diem 
                                           

sabato 5 ottobre 2013

Riflessioni d'Autunno.


Spiagge vuote,detriti di conchiglie. 
Passeggio lentamente, tranquilla, il mare spumeggia armoniosamente disinteressato. 
Pioggia fine si intinge su miei capelli sottili , respiro a pieni polmoni inalando brezza, sale, aromi, salsedine. 
E' fresca l’ aria. 

Vaghi i miei pensieri trasparenti, forse confusi abbastanza, ma puliti, sì non inquinati. 
Delusa forse un po', sicuramente stanca.
 Sono sola con me, con il mare e i gabbiani. 
Sono sola, rifletto e passeggio. 

Guardo il mare che continua ad ignorarmi indifferente in una vera e buona giornata d’Autunno!!!!
Carpe Diem

martedì 6 agosto 2013

Voler cambiare gli altri è pura follia!!!!!

Si prova ansia perché crediamo troppo ai nostri pensieri, ci attacchiamo ad essi e vogliamo avere sempre ragione; e ci crediamo a tal punto da pretendere di voler cambiare le persone intorno a noi e persino il governo e il tempo!
Come non possiamo cambiare le stagioni o il tempo o l’epoca di fioritura delle piante, così non possiamo cambiare i nostri pensieri spontanei che sono prodotti dal cervello che è parte integrante della natura come il mare agitato, le nubi temporalesche e il vento impetuoso.
E’ il cervello che produce i pensieri, così come la cistifellea produce la bile che serve a digerire i grassi: e dunque i pensieri spontanei, anche se sono nostri, non siamo noi a produrli.                 Amanita phalloides
 I pensieri spontanei sono un prodotto della natura, come l’erba infestante (che fa ammazzare di fatica i contadini) e i funghi velenosi… Non devi raccogliere i funghi velenosi e non devi ascoltare la tua vocina interiore (i pensieri negativi) perché è troppo deprimente.
Ma noi cosa facciamo? Crediamo tanto ai pensieri che ci arrivano spontaneamente, pensiamo che siamo noi a produrli volontariamente – quanta presunzione! – e pretendiamo di cambiare coloro che hanno pensieri diversi dai nostri che, a loro volta, vorrebbero cambiare noi… Questa è la follia degli esseri umani!
E siccome non riusciamo a cambiare il comportamento degli altri, a ridurli come noi vorremmo, a fargli fare ciò che piacerebbe a noi…, ossia a manipolarli a nostro uso e consumo, ci sentiamo imperfetti, impotenti, frustrati, incapaci, tristi e proviamo immediatamente paura, ansia, rabbia, risentimento, mal di testa, mal di schiena e naturalmente abbiamo tanti pensieri negativi. E per alleviare la nostra sensazione di impotenza  proiettiamo i nostri sentimenti e le nostre inadeguatezze incolpando gli altri, a cominciare da chi ci sta più vicino, ossia le persone più care! Un capro espiatorio si trova sempre!

sabato 11 maggio 2013

Una mamma....


Una mamma è come un albero grande
che tutti i suoi frutti ti da:
per quanti gliene domandi
sempre uno ne troverà.


Ti da il frutto, il fiore, la foglia,
per te di tutto si spoglia,
anche i rami si taglierà.
Una mamma è come un albero grande.

  Una mamma è come una sorgente.
Più ne toglie acqua e più ne getta.
Nel suo fondo non vedi belletta:
sempre fresca, sempre lucente,
nell’ombra e nel sol è corrente.
Non sgorga che per dissetarti,
se arrivi ride, piange se parti.


Una mamma è come una sorgente.

Una mamma è come il mare.
Non c’è tesori che non nasconda,
continuamente con l’onda ti culla
e ti viene a baciare.
Con la ferita più profonda
non potrai farlo sanguinare,
subito ritorna ad azzurreggiare.


Una mamma è come il mare.

Una mamma è questo mistero:
tutto comprende tutto perdona,
tutto soffre, tutto dona,
non coglie fiore per la sua corona.
Puoi passare da lei come straniero,
puoi farle male in tutta la persona.


Ti dirà: “Buon cammino bel cavaliero!”
Una mamma è questo mistero.
Ti voglio bene "mammetta"
Tua  Giò !

sabato 16 marzo 2013

Ciao .......Francesca


Francesca abitava in campagna .
 Da anni si era trasferita, perchè la città le aveva regalato un matrimonio senza figli, un divorzio e la perdita di lavoro.
L'unica possibilità l'aveva intravista andando a vivere con una madre anziana che aveva acquistato una piccola villetta da tempo .Una donna anziana e con uno stato di salute precario che aveva  bisogno di  cure e soggiorni ospedalieri frequenti.
Prima che arrivasse la figlia, la sua pensione era in gran parte investita in una badande che l'assisteva e l'accompagnava in ogni sua azione quotidiana. Una volta trasferita, Francesca la sostituì completamente, rinunciando così per intero alla sua vita. Ma non si lamentava, anzi. Si sentiva così occupata nei pensieri  e nei movimenti  e poteva distrarre la mente ed il corpo dall'angoscia, dal dolore che non l'abbandonava mai dal mattino alla sera.Non parlava molto, se non quando doveva discutere con un medico di una nuova cura per la madre o quando andava al superpermercato per fare la spesa.
Le sue parole erano strette e minime. In fondo non era abituata a comunicare . Prima con un marito assente, poi con una madre presa solo da se stessa e dalla televisione, non c'era spazio per un adeguato  allenamento di forme verbali. Francesca trascinava la sua vita, giorno dopo giorno, in ripetizioni quasi compulsive di gesti abitudinari . Ma andava avanti perchè avevo uno scopo, anche se apparente, anche se senza traguardo, lei aveva uno scopo.
Purtroppo il destino le tolse anche questo ancoraggio alla vita: dopo poco la madre morì e, giusto il tempo di risolvere faccende burocratiche, si ritrovò da sola, completamente sola, e senza più un soldo.

Aveva già 50 anni, ma le forze fisiche non le mancavano. Provò, quindi, a prestare servizio in case private come collaboratrice domestica. All'inizio ci riuscì ed anche se quello che guadagnava era davvero poco, riuscì a tirare avanti  con stenti e grossi sacrifici.
Ma poi la crisi, la MODA DEL RISPARMIO seguita anche da chi non ne ha reale esigenza, fecero crollare anche quest'ultima occasione per sopravvivere.
I tempi  dichiaratamente duri non le permisero di trovare un altro lavoro .
Iniziò a vendere la proprietà materna, ma con quello che ci ricavò riuscì a pagare vecchi debiti  e a sopravvivere per un anno.
I suoi vicini di casa la trovavano strana.
Non aveva un aspetto felice.
Silenziosa e depressa destava ripugnanza.
Si sa, la gente ama le persone felici e contente, quelle di successo, vincenti.
Chissà, forse per nascondere le proprie infelicità....
La pietà e la commozione sono solo per occasioni ufficiali o per le vetrine virtuali via web....
E lei non aveva amiche.
In fondo non poteva averne.
Aveva trascorso tutto il suo tempo ad assistere la madre anziana e dopo si ritrovò troppo occupata a risolvere i suoi affanni economici per potersi dedicare alle relazioni sociali.
Un figlio non l'aveva.
I parenti erano  pochi e distanti ed il suo matrimonio li aveva allontanati tutti.
La fede, aveva provato anche con la fede!!!
Aveva cominciato ad andare in chiesa, in una comunità dovev poteva pregare, ma anche stare in mezzo alla gente. Ma pure lì, dopo un apparente iniziale interesse e dopo aver ricevuto na piccola risorsa alimentare, si sentiva fuori posto.
Francesca era depressa, ma no stupida e riusciva a capire, a leggere il comportamento e le frasi delle persone che incontrava. E anche  quando ebbe il coraggio di parlare un pò più a lungo con alcune donne incotrate nella casa di DIO, ricevette in cambio solo sguardi di pietà e consigli su come ESORCIZZARE LA SUA INEQUIVOCABILE NEGATIVITA' con rituali che , in verità, sembravano più apparentemente satanici che ispirati dal buon cielo.
Non avevano capito, compreso appieno , la sua sete di sentirsi parte di qualcosa.
Già Francesca non si sentiva collegata a nulla.
Era distante, quasi fuori dal mondo.
La gente non la vedeva.
E ormai aveva iniziato anche lei a non vedersi.
Non esisteva.
Francesca si sentiva di non esistere.
Allora prese una decisione. Lasciò il piccolo appartamentino che ormai non poteva mantenere  più e ritornò in città.

Nessuno se ne accorse...Forse nessuno ha mai fatto caso che vivesse lì...
Francesca aveva appena messo il piede fuori dalla cumana.
Aveva solo due bagagli con sè. Stava per andare alla fermata dell'autobus, quando un'auto in corsa la investì. E' stata vari giorni in coma. Poi la fine.

Ha lasciato un mondo a cui non è mai appartenuta. Così in silenzio e in solitudine.
Nessuno si ricorderà di lei.
Nessuno ne parlerà.
Nessuno saprà mai quale talento avesse da mettere a disposizione di questo mondo.
UN MONDO CHE PONE ATTENZIONE SOLO A CHI URLA!!!!
Un mondo fatto di persone che sono attente solo con chi si rende visibile con rumori assordanti e colori accesi!!!!!
Forse adesso avrà liberato la gioia e la leggerezza dentro di sè. Forse adesso sta danzando con un abito rosso svolazzante, leggero.
Forse adesso avrà trovato la pace e la serenità.
Forse .....la sua esistenza non è stata un'opportunità specata.
Forse la NOSTRA INDIFFERENZA ci ha fatto perdere un'opportunità.
Forse avremo modo di rincontrarla e di conoscerla davvero.
Forse....Intanto......CIAO FRANCESCA!!! <3

Carpe Diem

giovedì 28 febbraio 2013

Tu vai, io oggi mi godo il sole....

Potrà piovere lì fuori, sulla terra, sulla strada, sulle cose… non temere la pioggia che bagna, ma quella che porta la tristezza nel tuo cuore.
Se piove, indossa il migliore impermeabile, il tuo SORRISO. Una cosa è certa, la pioggia passerà, ed il sole, lui è sempre presente dietro le nuvole.
Sempre.
Stephen Littleword



Mi sono rifiutata  di andare a votare, e nella maniera più assoluta e categorica!!!

Beati tutti coloro che hanno delle certezze terrene fondate sulle promesse dei soliti politici, bravi, preparati, intelligenti, onesti..... Buon per voi! Io invece mi sono stancata, per non dire di peggio, e non darò loro più alcun credito.L'unica certezza è che non vi vogliamo più vedere arroganti con tutti i vostri privilegi e inciuci per il potere, non per il popolo...
 L'Italia non ha piu' bisogno di un presidente della republica che vive x lunghi anni in una reggia come un sovrano! Ma di una commissione di saggi eletta dal popolo ogni due anni, garante della costituzione e controllora di tutti gli organi costituzionali.
Inoltre: " ceterum censeo vaticanem esse delendam!"
E leggo da qualche parte :

"Quando a sinistra ripetiamo che nessuno ci rappresenta, dovremmo sempre ricordarci di aggiungere: nemmeno noi stessi...." L’unica alternativa che ho è rappresentarmi da sola!io sono vessata: ad ogni passo mi chiedono il codice fiscale sapendo bene che guadagno uno stipendio appena sufficiente per vivere. Da chi sono rappresentata e da chi dovrei farmi rappresentare? Dal Professore? che in 13 mesi ha messo KO l’economia e fatto macelleria sociale alla grande? Dal Cavaliere? il peggior politico degli ultimi 50 anni, demolitore dello Stato sociale e fautore di leggi ad personam? Non entro nelle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto perché giornali e TV ne hanno dato amplissimo resoconto. Da Bersani? liberista moderato ma sempre liberista che ha permesso al macelleria sociale & C. di massacrare i poveri cittadini con un rigore a senso unico: aiuto a banche e poteri forti, sacrifici ed ancora sacrifici ai lavoratori. Da Di Pietro? che prima invita a candidarsi nell’IDV salvo poi non presentarlo alle Elezioni e correre a mettersi in salvo dal collega PM nella speranza di avere ancora un posticino in Parlamento? Dal Grillo errante? novello Messia tutto parole niente fatti? Il tutto condito da una legge elettorale a dir poco “vergognosa e ingiusta” in aperto contrasto con la Costituzione. E di nuovo gli stessi dinosauri della politica con l’enfant prodige Matteo Renzi. Renzi? mi ricorda il Martelli del PSI. Ho deciso di essere la rappresentante di me stessa  e di esprimere il mio sdegno.
Sono lì , mi sebra di  vederli, con l’acquolina che pregustano il loro seggio, sul quale appoggiare il loro riverito CULO .
Ricominceranno ad intrallazzare ed a giocare, senza affrontare nessun problema.                                       

 I novelli deputati grillino, col vestito a festa, finalmente avranno uno stipendione ed il titolo di onorevole. Tanti giovani di belle speranze che andranno anch’essi a scaldare la sedia senza cavare un ragno da un buco. E su tutti l’apostolo, il profeta, il novello maccabeo "grillus de grillis", che sputando saliva a destra e a manca continua a frantumarci i timpani con una serie di castronerie che nemmeno Gatto Silvestro si sognerebbe di dire. Sapete che vi dico: “Voi non mi rappresentate più!!!”.

"La politica è la cultura che diventa azione"
C. Pavese
Oggi è ridotta a postribolo!!!

Carpe Diem
P.S. Due anni fa di questi tempi almeno  mi divertivo ...

domenica 24 febbraio 2013




Amo ascoltare la pioggia
scorrere nelle grondaie,
scomparire in rivoli
come serpi nei tombini,
bagnare il mondo,
lustrare i metalli,
inzuppare i vasi di fiori.




Amo la pioggia,
le gocce come chicchi di grano
che rimbalzano sull'asfalto,
creano anelli nelle pozzanghere,
scorrono come lacrime sui vetri
e cadono indecise dai monumenti.



Amo la pioggia che si fa beffe
della gente e del traffico,
diverte i bambini, irrita gli adulti
e se ne frega
degli impegni altrui.


Amo sentirle tamburellare
sui tendoni dei caffè,
sugli ombrelloni,
sui miei capelli.


Amo la pioggia
che mi bagna le mani,
mi scorre sul viso,
mi inzuppa le scarpe,
che prima di cadere
profuma l'aria
avvisandomi che viene
a lavarmi di dosso
i pensieri tristi.

Carpe Diem 
 

martedì 19 febbraio 2013

Noi Napoletani? "Vittime dello stereotipo"


Come le categorie, anche gli stereotipi possono agire come mezzo per imporre un senso di ordine al mondo sociale, con la differenza , però, di negare qualsiasi flessibilità al pensiero.
 In un mondo in costante mutamento possiamo comportarci in due modi:
riprodurre uno stereotipo, usandolo come scorciatoia per rappresentarci un certo senso di ordine oppure, ricorrere ad una descrizione più particolareggiata, meno unidimensionale.

La stereotipizzazione crea l’illusione della precisione nel definire e valutare gli altri.
Utilizzando lo stereotipo si fa sì che certe forme di comportamento vengano isolate e decontestualizzate e attribuite a chiunque sia associato con un determinato gruppo o categoria. Gli stereotipi fungono da forma di controllo sociale.
 Le immagini di eccesso prodotte dagli stereotipi fanno sì che questi tradiscano se stessi, riportando in vista il dilemma che si vuole annullare.
Di seguito sono riportati alcuni degli stereotipi che spesso vengono associati al Napoletano:

I napoletani  e il senso civico:
Non rispettiamo la legge, perdiamo la pazienza facilmente, e fumiamo troppo.
I negozianti sono impazienti e anche scortesi.
Abbiamo troppa burocrazia.
Guidiamo male e in modo folle.
Non facciamo attraversare i pedoni.
Le autostrade sono percorse solo da Lamborghini, Ferrari e Maserati che sfrecciano a 300 km/h, ma i Carabinieri hanno delle belle divise.
I napoletani  in vacanza all’estero:
Non conosciamo l’inglese, ma a differenza degli altri in un modo o nell’altro riusciamo SEMPRE a farci capire.
Quando andiamo in vacanza solitamente ci portiamo al seguito tutta la famiglia, parenti o amici che siano; ci portiamo una casa di roba..... come se dovessimo trasferirci.
 Siamo cosi rumorosi che urliamo anche nei musei.
Sai cosa succede ad un napoletano se gli leghi le mani? Diventa muto.”; praticamente parliamo con i gesti.
La lingua napoletana  è facile, basta finire tutte le parole con qualche vocale.
Tutti i napoletani vanno in riva al mare  a cantare “O Sole Mio”.
Beviamo solo caffè e mangiamo sfogliatelle a colazione, spaghetti cà pummarol' a pranzo e per cena pizza.
I napoletani ed il lavoro:
Scansafatiche, sempre pronti a evitare qualunque tipo di lavoro che implichi sforzo fisico.
Parliamo il "Broken Engish", facciamo abbondante uso di telefoni cellulari (almeno due a persona), ma non sappiamo usare internet.
Non usiamo mezzi di trasporto pubblico, perché semplicemente non funzionano, ma in città guidiamo esilaranti piccole auto.
Andiamo sempre in giro con la borsa piena di contanti perché non sappiamo cosa siano le banche, e siamo sempre in ritardo (e se siamo in anticipo troviamo il modo di essere in ritardo comunque).
Ci vogliono talmente stupidi che se si vuole trovare un QI superiore a 100 in Italia, devono avere almeno 3 napoletani  assieme nella stessa stanza.
La maggior parte degli uomini napoletani  sono idraulici, e trascorrono la giornata di lavoro saltando sulle tartarughe, mangiando funghi, e salvando principesse! ( Bassi e neri come Super Mario Bros)
SIAMO STANCHI ED OFFESI!!!!!!!!!!!!!!!!
BASTA!

Vostra Carpe Diem
P.S. Avevo dimenticato il mandolino!!!! Lo suoniamo dalla mattina alla sera!

sabato 26 gennaio 2013

La Giornata dei Dimenticati

 
Quando un individuo acculturato parla di razza, si riferisce sicuramente e unicamente a quella umana, tuttavia c'é ancora qualche orfanello di un certo Adolf che continua a sputare sentenze e a negare l'evidenza.
I morti sono tutti uguali, che facciano parte del popolo Rom o di quello Ebraico (tali categorie vengono sì citate...seppur vero che ciò avviene con minor risalto rispetto alla Shoà in genere).
Gli omosessuali, i Testimoni di Geova ed i portatori di handicap, che appartenevano ad etnie diverse, sono andati incontro alla medesima sorte perché "la belva umana", che cresceva e si alimentava nel regime nazista, si riproduceva a dismisura ed aveva bisogno di nuovi capri espiatori per addestrare i suoi "piccoli": dagli Ebrei capitalisti, ritenuti responsabili della grave crisi economica della Germania, i nazisti sono passati gradualmente a sacrificare i nullatenenti ed i diversamente abili.
C'erano pure i dissidenti e neppure di questi si parla!
Alla fine della seconda guerra mondiale le potenze vincitrici, particolarmente USA e GB, concessero agli ebrei suprestiti di migrare in Palestina con la non tanto velata intenzione di fondare uno stato ebraico, cosa che successe nel 1948 e neppure di questo si parla!
E oggi?
Oggi Credo che la Giornata della Memoria sia nata da una chiave di lettura del periodo storico , molto superficiale , frammentaria a tratti distorta.
Oggi credo che sia il momento di ricordare i bambini palestinesi chiusi ORA nelle prigioni di Israele, con provvedimenti amministrativi arbitrari e sottratti all'affetto delle loro famiglie che raramente possono vedere. E' doveroso che lo Stato Italiano intervenga per la loro liberazione.
 
Oggi credo che sia il momento di ricordare le condizioni disumane ed i drammi che si consumano nelle carceri italiane, che dalla originaria funzione rieducativa .... sono  diventati veri e propri lager autorizzati. E' doveroso che lo Stato Italiano intervenga!!!
Oggi credo che sia il momento di ricordare tutte le vittime di un sistema che non garantisce nulla, solo tasse...E' doveroso che lo Stato Italiano diventi uno Stato vero ....
Oggi credo sia il momento di ricordare che questo Stato ha tolto dignità e futuro a milioni di persone.....

Vostra Carpe Diem

 

venerdì 25 gennaio 2013

Ad un amico

La vita è un albero che pullula di bruchi, che si attaccano ai suoi rami come le labbra di un bimbo al seno materno e cominciamo a succhiarne la linfa, avidi e ingordi fino a scoppiare; sino a che l’albero, dopo poco secca e muore.

Dopo di ciò questa famelica orda d’insetti comincia a spostarsi alla ricerca di un altra pianta cui attaccarsi per succhiare ancora, e questo sino a quando vi saranno degli alberi vivi.
In ognuno di questi avidi bruchi vi si cela una potenziale farfalla, che pazientemente aspetta il suo momento per librarsi in volo.

Ma haimè! Non tutti questi bruchi si trasformeranno in crisalide, per poi diventare farfalle.
Molti di loro saranno divorati da insetti più famelici, più forti o forse solo più furbi, e mai vedranno l’alba di un nuovo giorno.
Ma gli altri, coloro che sopravvivranno a questa selezione naturale, evolveranno in farfalle e potranno godersi anche se per pochi istanti il fresco respiro della libertà.
Noi siamo i bruchi, e le farfalle che bramano di uscire libere, sono dentro di noi, oppresse dal pesante guscio delle nostre paure.
Ma come possiamo fare allora, per rompere questa dura scorza che cela nel suo interno una farfalla?
È semplice, chiudere gli occhi e dimenticarsi di se stessi, lasciare per un momento uno spazio vuoto dentro di noi.
Un piccolo spazio in cui, né pensiero, né parola, né azione viene da noi compiuta.
Ed ecco che timidamente e miracolosamente qualche cosa di fantastico accade qualche cosa si impadronisce d noi.
Tu che forse mi leggi ti chiederai chi o cosa sarà mai!
Io ti rispondo che sei tu, o meglio l’altro te stesso.
Sei quello che si nascondeva, quello che aveva paura di uscire allo scoperto, quello vero, quello che forse non sapevi di essere, la farfalla dai colori più brillanti, dalle ali più grandi, colei che ti farà volare.
E non solo un’immagine riflessa della fantasia, ma il tuo vero essere.
Non avere più paura della verità, non avere più paura di volare, non avere più paura di essere.
“Don’t dream it, be it!”

Vostra Carpe Diem