C’é qualcuno che riesce a portare in eterno lo stesso abito. Altri amano cambiarlo a secondo dell’umore, per altri ancora, quest’abito, può essere accompagnato, senza stonare, da tante giacche diverse nel taglio e nei colori.
Credo che la cosa di basilare importanza sia un’ottima conoscenza di noi stessi e di tutte le nostre sfaccetature, dopo di che, si vive la vita, profumandola col nostro respiro o avvelenandola agli altri.
L’apparire può per molti essere un’armatura, dopo diverse cadute senza nessuna maniglia per alzarsi, beh, uno si organizza e cerca di farsi meno male possibile e forse qualche volta, l’armatura stessa diventa il propro essere e se qualcosa si infrange, s’incrina, può darsi che si riappropri del proprio io, facendo tesoro del suo vissuto.
C’é però, chi non teme niente, e va comunque per la sua strada sempre uguale, con il suo essere, mostrando agli altri la sua versione integrale e reale, usando, eventualmente, combattimenti frontali e sempre diretti, in genere costui, si medica sempre da solo le proprie ferite.
Di fatto, l’apparenza é sempre in prima linea, nel senso che, anche a colui più sensibile, percettibile o abile nel fiutare l’interno umano é il primo ingrediente che viene notato, discusso, maledetto o amato, in seguito, attraverso la conoscenza e la frequentazione, può avvenire la piena delusione o lo stupore.
Comunque sia, la vita può anche essere intesa come un gioco, ed ognuno ha le sue carte, esistono l’immagine, il cuore, i sensi, gli odori, e la testa al posto di comando, saper giocare sempre e magari con eleganza, mistero e correttezza, ed anche un pizzico di magia, credo esalti una complicità che dà calore all’essere, svelando in realtà la vera personalità.
Carpe diem prende spunto ovviamente dalla celebre frase di Orazio, "Dum loquimur, fugerit invida aetas" ("Mentre parliamo, il tempo invidioso sarà già passato"). Sempre più spesso siamo impegnati nel vivere la routine quotidiana, compiamo sempre le stesse ed inesorabili azioni... senza guardarci per un solo istante " dentro" ... Ma la filosofia conta ancora in un mondo così veloce, fruibile ed immediato? “Che cos’è la conoscenza?”; “Che cos’è l’amore?”.
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